Il lutto è un viaggio doloroso. Non ci sono parole che possano sostituire una presenza, né frasi pronte che possano veramente consolare. Ma a volte, in mezzo al silenzio, una parola può risuonare nel cuore. Non per cancellare il dolore, ma per portare un po' di pace. La Bibbia, in tutta la sua saggezza e tenerezza, contiene parole di questo tipo: parole che non negano il dolore, ma lo attraversano con noi. Promesse, promemoria, respiri di speranza.
Ecco cinque versetti della Bibbia che possono accompagnarvi in un momento di dolore, e sussurrarvi che Dio non vi lascia soli.
Dio è vicino a chi ha il cuore spezzato - Salmo 34:19
"Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato e salva chi è abbattuto"
Nel lutto, il cuore è spesso schiacciato. Questo versetto è un balsamo discreto: Dio non si allontana dalla sofferenza. È lì, vicino. Si avvicina, silenziosamente, dolcemente, per portarci in braccio quando non ne abbiamo più la forza. Non chiede nulla, si accontenta di essere lì, presente, fedele, tenero. Questo semplice fatto può già scaldare un po' il cuore.
Lacrime che non si dimenticano mai - Salmo 56:9
"Tu conti i passi della mia vita errante; raccogli le mie lacrime nel tuo otre: non sono forse scritte nel tuo libro?"
Nessuna lacrima sfugge a Dio. Egli le vede e le raccoglie. Questo versetto ci ricorda che il nostro dolore non è invisibile né inutile. È prezioso agli occhi di Dio. Lo porta con sé. E in questo gesto di compassione divina c'è già una forma di guarigione, una promessa di consolazione.
Un giorno, niente più lutto - Apocalisse 21, 4
"Asciugherà ogni lacrima dai loro occhi; la morte non ci sarà più; non ci sarà più lutto, né pianto, né dolore, perché le cose di prima saranno passate".
Questo versetto non cancella il dolore del presente, ma apre una prospettiva. Ci ricorda che la morte non ha l'ultima parola. Che Dio sta preparando un luogo, un tempo, in cui tutto sarà restaurato, guarito, confortato. Può sembrare lontano, ma è una speranza solida, un'ancora per i giorni in cui il dolore è troppo grande.
Il conforto promesso da Gesù - Matteo 5:4
"Beati quelli che piangono, perché saranno consolati".
Queste parole di Gesù, pronunciate nelle primissime righe delle Beatitudini, parlano direttamente a chi è in lutto. Gesù non dice che il pianto è una debolezza. Riconosce il dolore e promette consolazione. Questa consolazione non arriva necessariamente subito, ma è in arrivo. Dio consola a modo suo, a volte nella preghiera, a volte con una presenza, a volte nel silenzio di un mattino sereno.
La speranza della vita eterna - Giovanni 11, 25-26
"Gesù gli disse: "Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me vivrà, anche se muore; e chi vive e crede in me non morirà mai".
Questo versetto fu pronunciato da Gesù poco prima di riportare in vita Lazzaro. Ma parla a ciascuno di noi. Ci assicura che la morte non è la fine. C'è una vita dopo questa vita. Una vita con Dio, una vita senza fine. Non si tratta di una consolazione astratta, ma di una promessa viva. Chi abbiamo perso non è perso per sempre.
Conclusione
Il lutto è un viaggio lento, personale, intimo. Non ci sono regole, né orari. Ma in questo viaggio, la Parola di Dio può diventare una presenza, un sostegno, una luce gentile nelle tenebre. Questi versetti non tolgono il dolore, ma lo accompagnano. Dicono che Dio c'è, che piange con noi, che promette vita e che tiene le nostre lacrime tra le sue mani. Anche nel silenzio, anche nella notte, si adopera per consolarci.